Formazione Continua per counselor e mediatori familiari

Aspic Milano segue i professionisti anche dopo la conclusione del loro percorso di studi, proponendo costantemente incontri tematici e iniziative valide per la formazione continua e l’aggiornamento professionale, oltre che corsi annuali di perfezionamento.
ASPIC Milano risponde

Domande frequenti

1Il Counseling: cos’è?

Il Counseling si configura come un processo di adattamento creativo che consente alla persona di immaginare, progettare e realizzare per sé le migliori condizioni di vita possibili nella sua realtà e nella sua situazione contingente di vita.

Il counseling è una “relazione d’aiuto”, una professione disciplinata dalla legge 4/2013. Si configura come un processo utile nelle fasi di transizione del ciclo di vita: può capitare a tutti di attraversare delle fasi di difficoltà che possono mettere in discussione la fiducia se stessi. Il counseling favorisce la proattività e la propositività dell’inidviduo, esaltando e valorizzando i punti di forza e le attitudini personali verso la presa di responabilità, la capacità di scelta e di cambiamento.

Il Counseling è una prestazione di carattere breve, mirato e circoscritto, finalizzato allo sviluppo e al raggiungimento dell’obiettivo di lavoro concordato tra Counselor e Cliente per comprendere, esplorare, consapevolizzare e integrare nuove acquisizioni in merito alla sua vita, sia che si tratti di specifiche competenze per gestire una specifica situazione, che di una maggiore consapevolezza rispetto a se stesso.

Grazie ad un percorso di counseling è possibile:

  • migliorare le proprie competenze comunicative e relazionale
  • avviare un processo di empowerment personale e maggiore conoscenza di sé
  • sviluppare una più consapevole capacità di assumere decisioni
  • affrontare con maggior presenza e assertività periodi transitori di difficoltà;
  • acquisire strumenti per lo sviluppo della propria intelligenza emotiva e una maggiore capacità di gestire lo stress nelle situazioni che mettono in difficoltà

fonte: www.associazionereico.org
fonte: Mucchielli R., Apprendere il Counseling, Erickson

2Come si diventa Counselor?

Counselor Professionista è chi, in possesso dei requisiti di base, ha conseguito un corso triennale di Counseling al termine del quale ha ricevuto una attestazione del percorso di formazione di almeno 900 ore.

Il corso Aspic consente di sviluppare le competenze e le abilità del conselor nelle tre aree del Sapere (sviluppo della conoscenza teorica necessaria), saper fare (allenamento esperienziale) e saper essere (crescita personale).

3Quali sono i possibili sbocchi professionali?

La capacità di ascolto, il saper motivare gli altri, il saper assumere e saper agevolare gli altri ad assumere un atteggiamento positivo, reattivo ed orientato al futuro sono competenze oggi trasversali a tantissime professioni e sempre più richieste in tutti gli ambiti lavorativi. Dunque il corso in Counseling, oltre a fornire la possibilità di avviare una nuova professione, sostiene e valorizza la professionalità esistente e agevola un processo di evoluzione personale.

Il counselor, come professionista della relazione d’aiuto, risponde alle criticità della società attuale che sempre più induce a puntare alla performance, al successo, alla costruzione di una immagine vincente di sé, trascurando emozioni e vissuti personali nei momenti di difficoltà . Quello che i counselor possono offrire è dunque uno spazio in cui si sospendono giudizi e aspettative provenienti dall’esterno, per ritrovare il contatto con sé stessi e per dare risposta al bisogno di sentirsi ascoltati e compresi.

Il counselor può quindi rivolgersi ai singoli, alla coppia, ai gruppi in diversi contesti: familiare, aziendale, sportivo, sociale….

Per fare qualche esempio:

Nei contesti formativi possono essere sviluppati progetti specifici per sviluppare capacità relazionali e rispetto di sé e degli altri, facilitare il superamento dei conflitti e agevolare le life skills a sostegno della collaborazione e della leadership positiva.

Nei contesi sanitari: una malattia può essere difficile da affrontare, anche per chi la malattia non la vive in prima persona ma come familiare/care giver. Può accadere di perdere fiducia, di sentire faticosa la capacità di fare da sostegno mantenendo un atteggiamento pro-attivo. Il counselor sostiene che si trova nel compito di dover sostenere a sua volta.

Nella coppia: le difficoltà economiche, la perdita di valori condivisi, la complessità della società, la nascita dei figli e la genitorialità…sono tutti fattori che possono mettere in crisi le coppie. Spesso la fine dei rapporti avviene solo alla fine di periodi molto lunghi di litigi, tensioni che minano l’equilibrio, bloccano la comunicazione e la comprensione. Per questo il counselor cerca di lavorare per ripristinare la comunicazione, l’ascolto dei propri bisogni e quelli del partner, affrontando con propositività e fiducia il conflitto come occasione di ascolto, evoluzione e cambiamento, affinché la coppia abbia la possibilità di giungere all’interdipendenza.

Nel contesto Aziendale/sociale: in azienda o nelle organizzazioni sociali il counselor è una figura che può affermare sempre più le proprie competenze a servizio della valorizzazione del capitale umano. Questi contesti sono composti da persone, e l’attenzione alle persone è legata alla produttività/mission della struttura stessa. In azienda o nelle organizzazioni sociali il counselor può occuparsi di progetti di welfare, può sostenere HR e manager nello sviluppo di una direttività empatica per una migliore leadership, può intervenire a risolvere conflitti e difficoltà comunicative nei team, può sostenere le organizzazioni stesse nei processi di crescita, transizione e cambiamento.

In sintesi, ovunque ci sia umanità, il counselor può esprimere le proprie competenze.

4Come si inquadra la figura del Counselor in Italia?

In Italia vige il sistema dualistico delle professioni, ovvero la divisione tra le libere professioni per cui sia istituito un albo dell'ordine professionale obbligatorio per legge, comunemente definite professioni regolamentate o anche professioni ordinistiche, e quelle per cui non vi sia un albo obbligatorio, e definite solitamente professioni non organizzate in ordini o collegi, dette anche professioni associative, disciplinate dalla legge 4/2013.

Il counseling è quindi una professione disciplinata dalla legge 4/2013.

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